Ma quando le bombe cadranno, amore mio, potrai dire di aver vissuto veramente la tua vita?

Nel momento in cui si sente parlare ovunque di guerra e di armi potentissime che potrebbero distruggere l’umanità (i missili ipersonici sono appunto armi di questo tipo) emerge la domanda prepotente sul senso della propria vita o come nel caso del cantante per cosa valga la pena vivere.

Questo si capisce anche dal video della canzone, in cui si vedono ragazzi impegnati in diverse attività che sono ciò per cui spendono normalmente la vita che sembrano non c’entrare assolutamente nulla con quello che sta succedendo (Non sono certo il primo a vivere con la benda sugli occhi), eppure emerge la domanda e il bisogno di capire il motivo per cui vale la pena vivere, qualcuno con cui valga la pena vivere anche questi momenti drammatici (il cantante che inizia a correre per cercare la persona che ama), con una domanda che è una provocazione per ognuno di noi nel presente che viviamo, nel qui e ora:

Ma quando le bombe cadranno, amore mio, potrai dire di aver vissuto veramente la tua vita?

Ognuno deve fare i conti con questa domanda in questi giorni pieni di pensieri e di preoccupazioni per il futuro.

Poi un’altra preoccupazione che emerge, l’impressione di non contare nulla e di non poter fare nulla in questa situazione “Ma io non sono abbastanza intelligente per cambiare niente. Non ho risposte ma solo domande, non chiedermi niente.” oppure ha senso seguire il Papa nella posizione che ha detto recentemente all’Angelus “Confidiamo nella misericordia di Dio, che può cambiare i cuori”? (L’angelus di Papa Francesco)

Dutch kids huff balloons in the parking lot
The golden arches illuminate the business park
I eat myself to death, feed the corporate machine
I watch the movies, recite every line and scene
God bless America and all of its allies
I’m not the first to live with wool over my eyes
I am so blissfully unaware of everything
Kids in Gaza are bombed, and I’m just out of it
The tensions of the world are rising higher
We’re probably due another war with all this ire
I’m not smart enough to change a thing
I’ve no answers, only questions, don’t you ask a thing
Oh, silver tongue suits and cartoons, they rule my world
Singing, it’s a high time for hypersonic missiles
And when the bombs drop, darling
Can you say that you’ve lived your life?
Oh, this is a high time for hypersonic missiles
The cities lie like tumours all across the world
A cancer eating mankind, hitting it on blindside
They say I’m a nihilist, ‘cause I can’t see
Any decent rhyme or reason for the life of you and me
But I believe in what I’m feeling
And I’m falling for you
This world is gonna end
But ‘til then, I’ll give you everything I have
I’ll give you everything I have
Oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh
(C’mon)
Oh, silver tongue suits and cartoons, they rule my world
Singing, it’s a high time for hypersonic missiles
When the bombs drop, darling
Can you say that you’ve lived your life?
Oh, this is a high time for hypersonic missiles
Then you’ll do the same, only the names change, honey
You can join their club if you’re born into money
It’s a high time for hypersonic missiles
And, oh, this is a high time for hypersonic missiles
And, oh, this is a high time for hypersonic missiles
Oh, this is a high time for hypersonic missiles
————————————————
I ragazzi olandesi inalano gas nei parcheggi,
Gli archi dorati illuminano i centri commerciali,
Mangio fino a scoppiare, alimento la macchina aziendale,
Guardo i film, so tutte le battute e le scene a memoria.
Che Dio benedica l’America e tutti i suoi alleati.
Non sono certo il primo a vivere con una benda sugli occhi,
Beatamente incosciente di tutto.
I bambini di Gaza muoiono sotto le bombe, ma non mi riguarda,
Le tensioni nel mondo sono sempre più forti,
Probabilmente con tutta questa rabbia ci toccherà un’altra guerra
Ma io non sono abbastanza intelligente per cambiare niente.
Non ho risposte ma solo domande, non chiedermi niente.

Oh, il mio mondo è pieno di talk show politici e cartoni animati
Che cantano “è ora di lanciare missili supersonici”.
Ma quando le bombe cadranno, amore mio, potrai dire di aver vissuto veramente la tua vita?
Oh, è l’ora dei missili supersonici,
Le città si allargano come tumori in tutto il mondo,
Come un cancro che divora l’umanità, che colpisce alle spalle.
Dicono che sono un nichilista perché non vedo
Un motivo per questa nostra vita,
Però credo in ciò che sento:
Io mi sto innamorando di te.
Questo mondo finirà, ma fino a quel momento ti darò tutto quello che ho, 
Ti darò tutto quello che ho.

Oh, il mio mondo è pieno di talk show politici e cartoni animati
Che cantano “è ora di lanciare missili supersonici”.
Ma quando le bombe cadranno, amore mio, potrai dire di aver vissuto veramente la tua vita?
Oh, è l’ora dei missili supersonici.
E anche tu farai lo stesso, amore mio, perché cambiano solo i nomi.
Puoi entrare nel loro giro, se sei nato ricco.
È l’ora dei missili supersonici.

Lezione 8 – il desiderio di infinito – di giustizia, bellezza e verità è desiderio di Dio

What a wonderful world anche in guerra

Veglia di Giuseppe Ungaretti:

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita

Cima Quattro il 23 dicembre 1915

 

Pavel Florenskij
Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, … quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all’aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete.

 

Bulgakov conclude il suo romanzo teatrale La guardia bianca:
“Tutto passa [solo il presente resta]. Passano le sofferenze e i dolori, passano il sangue, la fame, la pestilenza. La spada sparirà, le stelle invece resteranno, e ci saranno, le stelle, anche quando dalla terra saranno scomparse le ombre persino dei nostri corpi e delle nostre opere. Non c’è uomo che non lo sappia. Ma perché allora non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? [ora, nel presente] Perché?”

 

Dannazione di Ungaretti

Chiuso fra cose mortali
(anche il cielo stellato finirà)
Perchè bramo Dio?

 

UCRAINA. «STASERA HO INCONTRATO LE STELLE»

Un professore di Napoli ci ha girato il messaggio che ha ricevuto da un suo ex alunno ucraino, che da qualche anno è tornato nel suo Paese. Gli anni a scuola e quel momento nel coprifuoco con lo sguardo al cielo…07.04.2022Andrij, mio ex alunno ucraino, sin da piccolo ha dovuto subire il dolore della separazione dei genitori. La mamma, di origine russa, laureata in Chimica, è venuta a lavorare in Italia come badante e lui fino a 13 anni, quando ha potuto raggiungerla, è rimasto col padre in Ucraina. Arrivato a Napoli, Andrij ha frequentato l’istituto professionale dove insegno. In quinta superiore ha dovuto affrontare esperienze dolorose, prima la malattia e morte della madre e poi, tornato in Ucraina, quella del padre. A 21 anni era orfano di entrambi i genitori. Nonostante tali drammatici eventi, è riuscito ad affrontare la vita, aggrappandosi alla sua fede: si è sposato, è diventato padre ed è riuscito a costruire una piccola casa. Sembrava che la vita infine gli “sorridesse”. Ma poi è scoppiata la guerra. La città dove abita si trova vicino a Kiev. Per cercare di proteggere la famiglia, si è rifugiato a Leopoli, ospite di amici. Nonostante tutto ciò, pochi giorni fa mi ha inviato questo messaggio

Prof, durante gli anni in cui sono stato vostro alunno, grazie alla vostra paterna amicizia, ho imparato (e sto sperimentando sempre più) che il male non potrà mai vincere sul bene. A noi è chiesto solo di pregare affinché la speranza sia sempre viva. I sentimenti da me espressi non sono astratti, sono diventati per me, nel tempo, un’esperienza reale che mi dà vita. Come testimonianza di ciò mi fa piacere raccontare questo episodio. Ogni sera c’è il coprifuoco e, quando alle 18 staccano l’illuminazione pubblica, tutto è avvolto dal buio e tra la gente serpeggia una grande paura. Anche mia moglie è impaurita ed è molto preoccupata per la sorte dei suoi genitori che vivono a Mariupol. Non riuscendo a mettersi in contatto, non sa se siano vivi. Una sera, mia figlia Maria, forse avvertendo un clima più triste del solito, si è messa a piangere perché voleva la sua bambola preferita che aveva dimenticato in auto. Quindi, verso le 22 sono uscito di casa per recuperarla, con la speranza di consolarla. In strada era tutto buio e nel camminare verso l’auto ho avvertito un senso di tristezza e di paura. Per non inciampare, ho fatto un po’ di luce con il cellulare. Dopo aver preso la bambola, nel rientrare, involontariamente ho alzato lo sguardo verso l’alto e mi sono accorto che nel cielo c’erano migliaia di stelle che brillavano come io non avevo mai visto. Non ho potuto non fermarmi ad osservare quello spettacolo. Devo confessare che mi sono commosso. Quando sono rientrato in casa, mia moglie mi ha chiesto: «Andrij, come mai hai tardato? Mi hai fatto preoccupare». Poi ha aggiunto: «Che strano, sembri più contento. Hai incontrato qualcuno?». Le ho risposto: «Sì, hai proprio ragione, davvero sono felice. Stasera inaspettatamente ho “incontrato” le stelle».

Ascoltiamo cosa dice Papa Francesco ad ognuno di noi su quello che stiamo cercando

Noi siamo nati con un seme di inquietudine. Dio ha voluto così: inquietudine di trovare pienezza, inquietudine di trovare Dio, tante volte anche senza sapere che noi abbiamo questa inquietudine. Il nostro cuore è inquieto, il nostro cuore ha sete: sete dell’incontro con Dio. Lo cerca, tante volte per strade sbagliate: si perde, poi torna, lo cerca… Dall’altra parte, Dio ha sete dell’incontro, a tal punto che ha inviato Gesù per incontrarci, per venire incontro a questa inquietudine.

IL VUOTO E IL FAKENESS – LEZIONE 1

Dopo il lockdown e la pandemia l’impressione è che nel mondo e nella vita di ognuno sia cresciuta la sensazione di un vuoto esistenziale, che nulla valga più la pena, che tutto sia uguale e che spesso tutto quello che vediamo sia in qualche modo falso o virtuale, condizionato dal fake.

L’immagine che più di altre nella scorsa estate ha caratterizzato questo vuoto è quella di un giovane afgano che nel tentativo di salire su un aereo che lo portasse lontano dal suo paese è caduto nel vuoto, davanti all’insensibilità di tanti. In questo periodo in tanti hanno avuto la sensazione di essere o cadere nel vuoto.

Una mia alunna mi ha scritto:

Delle volte, in questo periodo di quarantena, mi sono sentito come se mi avessero rinchiuso nel “buco” per un periodo indeterminato . Ci sono stati dei momenti di silenzio e vuoto assoluto che talvolta non ti ricordavi neanche il tuo nome. A me è capitato e non è stato bello


Proviamo a guardare insieme questo vuoto.


IL VUOTO AVANZA

Ti consiglio di vedere il video integrale disponibile sul canale youtube cliccando qui

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Montale diceva: «Si riempie il vuoto con l’inutile».

«Ammazzare il tempo non si può senza riempirlo di occupazioni che colmino quel vuoto. E poiché pochi sono gli uomini capaci di guardare con fermo ciglio in quel vuoto, ecco la necessità sociale di fare qualcosa, anche se questo qualcosa serve appena ad anestetizzare la vaga apprensione che quel vuoto si ripresenti in noi».


Ma questo vuoto ci basta o desideriamo qualcosa di più?


LADY GAGA – SHALLOW

Dimmi una cosa, ragazza

Sei felice in questo mondo moderno?

O hai bisogno di più?

C’è qualcos’altro che stai cercando?

Sto precipitando

In tutti i bei momenti mi ritrovo a desiderare il cambiamento

E nei brutti momenti ho paura di me stesso

Dimmi qualcosa, ragazzo

Non sei stanco di cercare di riempire quel vuoto?

O hai bisogno di più?

Non è difficile resistere così tenacemente?

Sto precipitando

In tutti i bei momenti mi ritrovo a desiderare il cambiamento

E nei brutti momenti ho paura di me stessa

Ho toccato il fondo, guarda mentre mi tuffo

Non arriverò mai a terra

Mi schianto contro la superficie, dove non possono farci del male

Siamo lontani dal superficiale adesso

Sulla superficie, superficie

Sulla superficie, superficie

Sulla superficie, superficie

Siamo lontani dalla superficie adesso

Ho toccato il fondo, guarda mentre mi tuffo

Non arriverò mai a terra

Mi schianto contro la superficie, dove non possono farci del male

Siamo lontani dal superficiale adesso

Sulla superficie, superficie

Sulla superficie, superficie

Sulla superficie, superficie

Siamo lontani dalla superficie adesso

Come dice la canzone, anche nel vuoto e nella drammaticità della vita desideriamo un cambiamento, che arrivi qualcosa o qualcuno che in qualche modo possa “salvare” noi stessi e la realtà in cui viviamo

Lezione 4 – di che cosa è questa mancanza? – che cosa stiamo aspettando?

Di che cosa è questa mancanza? Questo vuoto?

QUESTO è VUOTO è SEGNO DELLA GRANDEZZA DELL’UOMO DICE LEOPARDI

Leopardi, tratto dallo Zibaldone: 

“Il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena (…) e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell’animo proprio (…) e sempre accusare le cose d’insufficienza e di nullità e patire mancamento e voto (…) pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga nella natura umana”.


https://www.corrierecesenate.it/Lettere/Gli-adolescenti-ai-tempi-del-Covid-19-una-generazione-sommersa

Caro direttore,

ci penso spesso a quello che ho perso, a quello che non riavrò mai più, a quello che dirò ai miei figli quando mi chiederanno di raccontare loro di questo periodo, forse aspettandosi storie gloriose e avvincenti. Credo che rimarranno delusi. Io, come quasi tutti coloro che hanno la mia età, ho perso tutto. Ho perso la mia routine, ho perso le interazioni sociali, ho perso il senso di far parte di una comunità più grande, di un branco, se volete, di persone accomunate da un solo, grande fattore: l’essere giovani. 

La verità di questa situazione è che fa schifo, è inutile girarci intorno. Ho diciotto anni ma non posso viverli. Sto in casa tutto il giorno, al computer. Come molti altri ho ridotto le mie interazioni sociali al minimo, qualche chiamata occasionale agli amici più stretti, quando ho fortuna li vedo anche, per qualche ora, qualche messaggio distaccato, quel classico “Come va?” “Bene, e te?” “Bene” di cortesia, giusto per far vedere all’altro che ci sono ancora. Paradossalmente so più cose sui miei “amici” dalle loro storie Instagram

Quello causato dal Covid per gli adolescenti è un isolamento totale, che ti inghiottisce. Entri in questo vuoto, in questo loop continuo in cui tutte le giornate sono uguali, tutte le giornate sono passate ad aspettare. “Aspettare cosa?” a volte mi chiedo, la fine. Aspetto la fine di questa situazione, aspetto quando potrò vivere di nuovo. Ma nel mentre il tempo passa, inesorabile, e io lo spreco ad aspettare.

Non c’è ricerca, non c’è interazione. Quindi cosa succederà a noi? Impareremo mai a comunicare, rintanati dietro una tastiera, timorosi di uscire in strada anche quando tutto ciò sarà finito? Non lo so, non sono nessuno per dirlo. So solo che già adesso mi sembra che facciamo più fatica a parlarci, che non sappiamo bene cosa dirci, come comportarci quando finalmente ci vediamo faccia a faccia. Adesso la prospettiva di conoscere qualcuno di nuovo mi terrorizza, un anno fa era uno dei miei piaceri più grandi. Non so se ciò durerà all’infinito o è solo un’abitudine passeggera. Io so solo che ho paura e che mi sembra di stare sprecando la mia vita

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Cesare Pavese: «Qualcuno ci ha mai promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?

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“Chi sei tu che colmi il mio cuore della tua assenza? | Che colmi tutta la terra della tua assenza?“

Pär Fabian Lagerkvist


ASPETTIAMO QUALCUNO CHE POSSA GUARDARCI IN MODO DIVERSO, UNO SGUARDA TRA UN MILIONE CHE CI DICA CHE VIVERE è UNA BELLISSIMA AVVENTURA E SOPRATTUTTO HA UN SENSO. Guardiamo il video di questa canzone

The Lumineers – Sleep On The Floor

Metti in valigia uno spazzolino da denti, cara

Metti in valigia una delle tue camicette preferite

Prendi un assegno, per prendere tutti i tuoi risparmi

Perché se non ce ne andiamo da questa città

Potremmo non farcela

Non sono nato per morire affogato, forza piccola

Dimentica quello che ha detto Padre Brennan

Non siamo nati nel peccato

Lascia una nota sul tuo letto

Fai sapere a tua madre che sei al sicuro

E quando si sveglierà

Avremo attraversato la statale

Avremo guidato tutta la notte, andiamo baby

Se oggi il sole non splenderà su di me

E se la metropolitana si allagasse e i ponti si spezzassero

Ti prepareresti e scaveresti la tua tomba?

O reagiresti (oppure “inveiresti”) contro il giorno della tua morte?

E quando guardammo fuori, non riuscivamo a vedere neanche il cielo

Come fai a pagare l’affitto, senza i tuoi genitori

O è dura, cara, questa situazione

Non voglio vivere così

Se oggi il sole non splenderà su di me

Se la metropolitana si allagasse e i ponti crollassero

Stasera Gesù Cristo non può salvarmi

Tu vestiti, mettiti qualcosa di carino

Decidi per me, yeah, decidi per noi

Oh, oh, oh, Illinois, Illinois

Metti in valigia uno spazzolino da denti, cara

Metti in valigia una delle tue camicette preferite

Prendi un assegno, per prendere tutti i tuoi risparmi

Perché se non ce ne andiamo da questa città

Potremmo non farcela


Ma non basta neanche una persona perchè la vita è piena di limiti (come già abbiamo visto fino adesso), ce lo testimonia il Don Giovanni colui che ha fatto del possesso dell’altra, una sua missione di vita, uno scopo.

Miguel Mañara di Milosz 

Mañara si abbandona alla dissoluzione, ma questo non riesce a colmare l’abisso della sua umanità, del suo desiderio. «Ho trascinato l’Amore nel piacere, e nel fango, e nella morte […]. Mangio l’erba amara dello scoglio della noia. Ho servito Venere con rabbia, poi con malizia e disgusto […]. Certo, nella mia giovinezza, ho cercato anch’io, proprio come voi, la miserevole gioia, l’inquieta straniera che vi dona la sua vita e non vi dice il suo nome. Ma in me nacque presto il desiderio di inseguire ciò che voi non conoscerete mai: l’amore immenso, tenebroso e dolce. […] Ah! Come colmarlo, quest’abisso della vita? Che fare? Perché il desiderio è sempre lì, più forte, più folle che mai. È come un incendio marino che avventi la sua fiamma nel più profondo del nero nulla universale!»


Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e…
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poichè non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.

Rainer Maria Rilke (da Lettera ad un giovane poeta)

Liberi, liberi

di Roberto Ceccarelli

https://padlet.com/robertoceccarelli59/1xc5r8htxheh

Un piccolo percorso per le prime sul tema della libertà, seguendo il testo “Più in là” (3° volume) ma partendo da alcune lettere che i ragazzi mi hanno mandato in questi giorni. Come film per aiutare nel lavoro ho scelto “The Truman show”.