Lezione 8 – il desiderio di infinito – di giustizia, bellezza e verità è desiderio di Dio

What a wonderful world anche in guerra

Veglia di Giuseppe Ungaretti:

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita

Cima Quattro il 23 dicembre 1915

 

Pavel Florenskij
Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, … quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all’aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete.

 

Bulgakov conclude il suo romanzo teatrale La guardia bianca:
“Tutto passa [solo il presente resta]. Passano le sofferenze e i dolori, passano il sangue, la fame, la pestilenza. La spada sparirà, le stelle invece resteranno, e ci saranno, le stelle, anche quando dalla terra saranno scomparse le ombre persino dei nostri corpi e delle nostre opere. Non c’è uomo che non lo sappia. Ma perché allora non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? [ora, nel presente] Perché?”

 

Dannazione di Ungaretti

Chiuso fra cose mortali
(anche il cielo stellato finirà)
Perchè bramo Dio?

 

UCRAINA. «STASERA HO INCONTRATO LE STELLE»

Un professore di Napoli ci ha girato il messaggio che ha ricevuto da un suo ex alunno ucraino, che da qualche anno è tornato nel suo Paese. Gli anni a scuola e quel momento nel coprifuoco con lo sguardo al cielo…07.04.2022Andrij, mio ex alunno ucraino, sin da piccolo ha dovuto subire il dolore della separazione dei genitori. La mamma, di origine russa, laureata in Chimica, è venuta a lavorare in Italia come badante e lui fino a 13 anni, quando ha potuto raggiungerla, è rimasto col padre in Ucraina. Arrivato a Napoli, Andrij ha frequentato l’istituto professionale dove insegno. In quinta superiore ha dovuto affrontare esperienze dolorose, prima la malattia e morte della madre e poi, tornato in Ucraina, quella del padre. A 21 anni era orfano di entrambi i genitori. Nonostante tali drammatici eventi, è riuscito ad affrontare la vita, aggrappandosi alla sua fede: si è sposato, è diventato padre ed è riuscito a costruire una piccola casa. Sembrava che la vita infine gli “sorridesse”. Ma poi è scoppiata la guerra. La città dove abita si trova vicino a Kiev. Per cercare di proteggere la famiglia, si è rifugiato a Leopoli, ospite di amici. Nonostante tutto ciò, pochi giorni fa mi ha inviato questo messaggio

Prof, durante gli anni in cui sono stato vostro alunno, grazie alla vostra paterna amicizia, ho imparato (e sto sperimentando sempre più) che il male non potrà mai vincere sul bene. A noi è chiesto solo di pregare affinché la speranza sia sempre viva. I sentimenti da me espressi non sono astratti, sono diventati per me, nel tempo, un’esperienza reale che mi dà vita. Come testimonianza di ciò mi fa piacere raccontare questo episodio. Ogni sera c’è il coprifuoco e, quando alle 18 staccano l’illuminazione pubblica, tutto è avvolto dal buio e tra la gente serpeggia una grande paura. Anche mia moglie è impaurita ed è molto preoccupata per la sorte dei suoi genitori che vivono a Mariupol. Non riuscendo a mettersi in contatto, non sa se siano vivi. Una sera, mia figlia Maria, forse avvertendo un clima più triste del solito, si è messa a piangere perché voleva la sua bambola preferita che aveva dimenticato in auto. Quindi, verso le 22 sono uscito di casa per recuperarla, con la speranza di consolarla. In strada era tutto buio e nel camminare verso l’auto ho avvertito un senso di tristezza e di paura. Per non inciampare, ho fatto un po’ di luce con il cellulare. Dopo aver preso la bambola, nel rientrare, involontariamente ho alzato lo sguardo verso l’alto e mi sono accorto che nel cielo c’erano migliaia di stelle che brillavano come io non avevo mai visto. Non ho potuto non fermarmi ad osservare quello spettacolo. Devo confessare che mi sono commosso. Quando sono rientrato in casa, mia moglie mi ha chiesto: «Andrij, come mai hai tardato? Mi hai fatto preoccupare». Poi ha aggiunto: «Che strano, sembri più contento. Hai incontrato qualcuno?». Le ho risposto: «Sì, hai proprio ragione, davvero sono felice. Stasera inaspettatamente ho “incontrato” le stelle».

Ascoltiamo cosa dice Papa Francesco ad ognuno di noi su quello che stiamo cercando

Noi siamo nati con un seme di inquietudine. Dio ha voluto così: inquietudine di trovare pienezza, inquietudine di trovare Dio, tante volte anche senza sapere che noi abbiamo questa inquietudine. Il nostro cuore è inquieto, il nostro cuore ha sete: sete dell’incontro con Dio. Lo cerca, tante volte per strade sbagliate: si perde, poi torna, lo cerca… Dall’altra parte, Dio ha sete dell’incontro, a tal punto che ha inviato Gesù per incontrarci, per venire incontro a questa inquietudine.